Laboratorio Politico Culturale Alternativa
Chi conta, compresi Comune di Venezia e Regione Veneto, vuole Palais Lumière a Marghera.
Andate a vedere http://www.modutech.eu/pdf/geocentro%20Cardin.pdf e digitate "palais lumière cardin" su un motore di ricerca.
Porto Marghera dismette pian piano come polo industriale?
Tutti chiedono di riconvertirla dalla chimica alla green economy?
Venezia è Città Immagine del made in Italy?
Il made in Italy che tira ormai è solo quello del lusso e della moda?
La finanza sente di poter allungare le grinfie del debito su quell'ultimo lembo di "produttività" e soprattutto redditività liquida?
Arriva il magnate, che oltre a voler "lasciare il segno" vuole sistemare il nipote architetto con una possibilità unica di affermazione personale?
I politici locali sono maneggioni, ignoranti (nel senso peggiore) oppure semplicemente non sanno ormai vedere alternative di decisioni possibili?
Bene. A costoro non serve altro che fare interviste sorridenti sull'ossimoro della Crescita Sostenibile nella Città Nuova.
E far "girare" fior di milioni, finchè ce n'è, di veri o fasulli, finchè qualcuno ci crede e si fa sfruttare per rincorrerne la chimera.
Nello specifico del Palais Lumière, la sfacciataggine si fa oscena. A tutto c'è un limite, qui siamo ben oltre.
Immagino che i politici locali in realtà non pensino alla realizzazione dell'opera. Forse non ci sperano proprio: piuttosto vorrebbero ricavarne una bonifica gratis di Porto Marghera, offerta dal magnate veneto-francese e da chi lo sostiene finanziariamente. Dopo, scaricheranno sulla crisi montante la colpa del blocco dell'opera.
Auspicio o incubo?
Succederanno cose analoghe con la TAV e altre opere?